L’opera inedita è installata in un giardino di una villa Padovana, che si presta come spazio espositivo: l’installazione segna l’inizio di una sequenza di innesti tra mobili ed elementi naturali che raccontano la storia dell’uomo. La società odierna è invasa dal sistema digitale che predispone l’uomo sempre più verso un futuro dalla fisicità inesistente e, per questo, gli oggetti che circondano l’essere umano diventano presto monumenti archeologici, anch’essi destinati a sparire.
I mobili vengono costantemente svalorizzati con legname a basso costo e per questa ragione già da nuovi, quando vengono innestati nella natura, appaiono come elementi archeologici.
L’opera vuole essere un tentativo di ridare vita agli alberi sacrificati per un sistema minimizzante nei confronti della Natura stessa.